Pur naturalmente con una forte connotazione siciliana, la cucina trapanese si differenzia abbastanza da quella del resto dell’isola. È infatti fortemente “contaminata” da altre cucine mediterranee e risente particolarmente dell’influenza araba, con una predominanza del pesce rispetto alla carne. Molto usati sono l’aragosta e gli splendidi gamberi rossi di Mazara, dove ha sede la più importante flotta peschereccia del Mediterraneo. La peculiarità dei gamberi rossi è il loro inconfondibile sapore, che racchiude in sé la sapidità delle acque in cui è pescato. Gli arancini alla trapanese sono conditi con un ricco ripieno di pesto trapanese e gamberi rossi e il riso viene cotto nel fumetto dei gamberi: perfetti per palati raffinati.
Siciliana
Media
160 grammi
Pesce
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Per un approfondimento sul riso Clicca Qui.
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Per un approfondimento su finitura e frittura Clicca Qui.
Buon appetito!
Per una versione “impreziosita” di questi arancini, è possibile sostituire i gamberi rossi di Mazara con delle aragostelle del Mediterraneo.
Se si vuole dare maggior carattere al ripieno, dopo la cottura si può aggiungere una manciata di mandorle tritate grossolanamente, che arricchiranno gli arancini con una golosa nota croccante.
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Le arancine agli spinaci sono molto diffuse ed è infatti piuttosto comune trovarle nei bar e nelle gastronomie di tutte le città siciliane.
Le varianti locali sono molto numerose: in alcune zone si preparano solo con gli spinaci, in altre si aggiunge il prosciutto, in alcune versioni gli spinaci vanno solo nel cuore degli arancini, mentre in altre insaporiscono anche il riso. La versione qui proposta è una versione “ricca”, con il riso condito con gli spinaci e un goloso ripieno filante di spinaci, formaggio e prosciutto. Ecco la ricetta completa!
Tradizionale
Facile
160 grammi
Vegetariana (eliminando il prosciutto)
Pulire gli spinaci e sbollentare in acqua salata per 1 minuto, poi scolare e strizzare;
In una padella, far rosolare uno spicchio d’aglio intero schiacciato con la lama di un coltello in un filo d’olio, aggiungere gli spinaci e lasciare insaporire qualche minuto, poi spegnere la fiamma e lasciare intiepidire;
Tritare gli spinaci al coltello.
Preparare il riso:
in una pentola, mettere il brodo, il burro, lo zafferano e il sale;
quando il brodo è in ebollizione, aggiungere il riso e mischiare bene;
coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa finché il riso non assorbe tutto il brodo e risulta cotto ma al dente;
a cottura ultimata, aggiungere metà degli spinaci, mantecare, versare il riso su un piano freddo e stendere in maniera uniforme per permettere un rapido raffreddamento;
quando il riso si è intiepidito, è pronto per poter preparare le arancine.
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
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Tagliare il formaggio e il prosciutto a piccoli cubetti regolari;
Mischiare il prosciutto e il formaggio con l’altra metà degli spinaci.
Passare le arancine nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Buon appetito!
È possibile rendere il cuore delle arancine più cremoso aggiungendo un po’ di besciamella.
Le arancine agli spinaci sono molto stuzzicanti anche in formato mignon da servire per l’aperitivo.
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Introduzione alla ricetta
La pasta alla norma è una ricetta tipicamente catanese ma diffusa in tutta la Sicilia, tradizionalmente condita con sugo al basilico, melanzane fritte e ricotta salata. Il nome di questa ricetta ha origine dal commediografo catanese Nino Martoglio, vissuto fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Sembra infatti che assaggiando questo piatto egli esclamò: “Chista è ’na vera Norma”, paragonandone l’eccellenza del gusto a quella del capolavoro musicale di Vincenzo Bellini.
Nella sua trasposizione in arancine, è stata rispettata la ricetta originale, con l’unica variante della concentrazione del sugo, molto ridotto e concentrato rispetto a quello della pasta.
Siciliane
Media
160 grammi
Vegetariana
Per il riso:
Per la finitura:
Per la farcia:
Preparazione di riso e condimento
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
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Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Buon appetito!
Variante
Per chi non la amasse, è possibile sostituire la ricotta salata con formaggio primosale fondente.
L'idea in più
Per rendere le arancine alla norma ancora più gustose, è possibile arricchire il riso con pezzettini di melanzane fritte.
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Come tutte le ricette tradizionali della nostra raccolta, noi ci limitiamo a riportarle il più fedelmente possibile.
Cosa vuol dire? Che se sei di Messina e hai consigli da darci, saranno accolti con piacere. L'obbiettivo è migliorare la ricetta il più possibile, in modo che possa essere un punto di riferimento per tutti.
Ricorda che però, come in qualunque altra città, esistono decine di varianti: mettere d'accordo tutti è praticamente impossibile, per via delle abitudini differenti da cucina a cucina.
Fatta questa premessa, ecco la ricetta completa!
Tradizionale
Media
160 grammi
Carne
100 gr di guanciale di maiale
100 gr di macinato di maiale
100 gr di macinato di manzo
1/2 cipolla
100 gr di piselli
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
mezzo bicchiere di vino bianco
1 foglia di alloro
150 gr di mortadella tagliata a piccoli quadretti da aggiungere a metà cottura (o prosciutto cotto in alternativa)
Noce moscata a piacere
Sale e pepe quanto basta
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
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Preparare anche dei cubetti di cacio cavallo, in quanto sarà necessario alternare ragù e formaggio durante la formatura dell'arancino per riempirlo di condimento.
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
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Buon appetito!
È possibile sostituire la mortadella con del prosciutto cotto.
Per rendere più cremoso e dolce il sugo, è possibile sostituire il concentrato di pomodoro con circa 300 ml di passata di pomodoro ciliegino.
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Questa ricetta è stata scritta in base ai consigli dei nostri clienti e follower della pagina facebook Arancinotto.
Il nostro obiettivo è raccogliere tutte le ricette per arancini e arancini tipiche delle varie città della Sicilia. Per tal motivo vorremmo essere più fedeli possibili alla tradizione, quindi se sei di Catania e vuoi proporre una modifica, contattaci!
Questa pagina cambierà in base ai vostri consigli!
Tradizionale
Media
160 grammi
Carne
Preparare il riso:
Mettere gli ingredienti (tutti quelli della sezione "riso", tranne il pecorino) in una capiente pentola, possibilmente antiaderente, tutto insieme
L'uovo è sconsigliato, in quanto rende il riso troppo "appiccicoso"
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
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Aggiungere la carne. Questa è una delle caratteristiche principali di questa ricetta. La carne (vitello e/o manzo), infatti, deve essere tagliata a pezzettini relativamente grandi (più piccoli dello spezzatino). C'è chi mette all'interno dell'arancino un solo pezzettino di carne.
Lasciare rosolare per qualche minuto
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Le arancine al burro sono, insieme a quelle al ragù e agli spinaci, tra le più caratteristiche della tradizione siciliana.
Queste arancine, quasi sempre di forma ovale, hanno una base di mozzarella e besciamella che viene spesso arricchita con il prosciutto, ma ne esistono molte varianti, come quella con i funghi o con il salmone. Avendo una base neutra, le arancine al burro si possono quindi personalizzare a piacimento, dando spazio alla propria fantasia!
Tradizionale
Facile
160 grammi
Carne
Per il riso:
Per la finitura:
Per la besciamella:
Per la farcia:
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Il condimento
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Buon appetito!
Variante
L’arancina al burro ha infinite possibilità di personalizzazione: al posto del prosciutto si possono infatti utilizzare altri salumi, del pesce affumicato o tante verdure per ricche versioni vegetariane.
L'idea in più
Con l’aggiunta di funghi champignon al prosciutto, il ripieno di queste arancine diventa ancora più succulento!
In Sicilia, in epoca moderna, si è coltivato il riso in diverse aree del catanese, del palermitano, del messinese e nelle valli iblee. A seguito di alcune restrizioni igienico- sanitarie (1820) e alla concorrenza del riso settentrionale la coltivazione gradualmente è sparita, anche se ancora fino al 1870 erano attestate risaie nella Piana di Catania che fornivano un prodotto che “meritava di esser preferito agli altri perché conteneva più fecola”. Un riso colloso molto adatto alla produzione delle arancine.
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Gli arancini classici al ragù di carne sono in assoluto i più tradizionali e conosciuti di tutta la Sicilia. Ogni città e ogni famiglia ha la propria variante: come succede con la pasta al forno, infatti, c'è chi preferisce gustare un ragù semplice e chi invece ama arricchirlo con formaggio, prosciutto, mortadella o uovo sodo.
Per una riuscita ottimale degli arancini al ragù, si consiglia di preparare un ragù piuttosto denso e concentrato: oltre a essere più saporito, sarà più semplice formare gli arancini perchè il sugo non inumidirà troppo il riso. Ecco la ricetta completa!
Tradizionale
Media
160 grammi
Carne
Un Kg di riso può andare bene per 25 arancini, ovvero circa 6 persone.
Sul nostro Arancinario Online è disponibile anche la versione Catanese (con pezzettoni di carne al posto del semplice ragù come farcia e qualche altra piccola differenza). Se preferisci la versione catanese, CLICCA QUI.
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Per un approfondimento sul riso guarda questo video o Clicca Qui.
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
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Buon appetito!
È possibile arricchire il ragù con formaggio filante o anche, come è tradizione in alcune città, con uova sode e prosciutto.
Per rendere più cremoso e dolce il sugo, è possibile sostituire il concentrato di pomodoro con circa 300 ml di passata di pomodoro ciliegino.
Nella versione più diffusa dell’arancino tradizionale si preferisce utilizzare un ripieno a base di carne trita e pomodoro, molto comune in passato era invece utilizzarne uno in cui si faceva impiego di una sorta di stufato: la parola ragù, infatti, deriva dal francese ragoût (“Piatto composto da pezzi di carne e di verdure cotte in una salsa”) e deriva dal verbo ragoûter, esaltare il gusto (goût). Ed effettivamente un tale ripieno è in grado di esaltare alla perfezione i nostri arancini.
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I supplì sono i “cugini romani” degli arancini, da cui differiscono essenzialmente per il condimento del riso, classicamente “rosso”, condito con ragù o salsa di pomodoro, e per la forma cilindrica. Il termine supplì deriva dal francese surprise, che si riferisce al loro goloso cuore filante di mozzarella. Il nome completo di questo famoso antipasto sarebbe infatti “supplì al telefono”: quando si spezza a metà per fare fuoriuscire il calore, infatti, la mozzarella filante tiene unite le due parti, come fosse appunto il filo di un telefono.
Fuori dall'Isola
Facile
80-100 grammi
Carne
La procedura per la preparazione del riso è completamente diversa rispetto al classico arancino\a. Infatti, il riso viene cotto direttamente nella passata di pomodoro, e non nel brodo come avviene con il "cugino siciliano". Inoltre, la carne tritata si trova tra i chicchi di riso e non nel nucleo del supplì.
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Per un approfondimento sul riso Clicca Qui.
Passare u supplì nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Buon appetito!
Questi supplì sono buonissimi anche con della semplice passata di pomdoro al posto del ragù (quindi omettendo la carne tritata). Esistono anche i supplì "piccanti", con mozzarella e 'nduja. Clicca qui per vedere la ricetta.
Per un aperitivo allegro e colorato, i supplì possono essere serviti accompagnati da varie salse o da pesti di verdure.
Il supplì romano fa parte della grande famiglia di quelle che nel XIX secolo erano chiamate in Sicilia crucché o doré di riso. Con molta probabilità queste pietanze a base di riso, come le arancine siciliane o il sartù napoletano, furono introdotte nel panorama culinario della penisola dai famosi monsù (monsieur) transalpini, quei cuochi che a cavallo tra Sette e Ottocento, fuggiti dalla Francia rivoluzionaria, presero servizio nelle cucine nobiliari delle famiglie più in vista delle città meridionali.
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La ’nduja è una sorta di salame piccante spalmabile tipico della Calabria, un piatto di origine povera, che preparavano i contadini per poter utilizzare le rimanenze di carne suina. La ’nduja è oggi molto apprezzata e viene spesso utilizzata per condire la pasta o per creare bruschette saporite e colorate. Nella ricetta proposta, viene usata per creare dei deliziosi supplì da aperitivo, bocconcini esplosivi in cui il gusto intenso della ’nduja viene bilanciato dalla delicatezza del riso al pomodoro e della mozzarella.
Fuori dall'Isola
Facile
80 grammi
Carne
Premessa: il riso del supplì classico (romano), a differenza di questa variante, viene cotto nel ragù. Infatti, la differenza principale tra arancino\a e supplì, è proprio che quest'ultimo ha del ragù nel riso, e non all'interno come ripieno.
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Per un approfondimento sul riso Clicca Qui.
Passare il supplì nella pastella e nel pangrattato come riportato:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
Buon appetito!
I più temerari possono preparare questi supplì omettendo la mozzarella, e rendendo quindi più intenso il gusto della ’nduja.
Il ripieno può essere arricchito da pangrattato tostato, che donerà all’interno dei supplì una consistenza piacevolmente croccante.
La ’nduja calabrese (dal latino inducere, cioè introdurre) ha parentele lontane con il piemontese salam dla doja e la francese andouille (e andouillette). La parola andouille designa vari tipi d’insaccati, in genere indica un salume composto di intestini, trippe, spezie, sale e aromi diversi. Tra le più note le andouillettes lyonnaises che si possono gustare nei tipici ristorantini del Vecchio Lione, i bouchon, grigliate e condite con senape. Rispetto alla ’nduja, i calabresi le troverebbero poco… interessanti.
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Le crocchette di patate (o crocchè) sono un piatto tipico della cucina del Sud Italia, ormai membri importanti della categoria "finger food".
Arancinotto è uno stampo progettato per la realizzazione di Arancini\e siciliani, ma nel corso degli anni si è rivelato utilissimo anche per altri scopi, tra cui proprio per la realizzazione di polpette di carne, timballi e crocchette di patate.
Grazie alla collaborazione di diversi nostri clienti, e in particolare di Gaetano Florio (che ringraziamo), vi mostriamo come preparare l'impasto perfetto per fare crocchette di patate a casa, a mano o con l'ausilio degli stampi Arancinotto.
Crocchette
Facile
40-100 grammi
Patate
La farcia è facoltativa e tratteremo l'argomento in una ricetta a parte in futuro.
Utilizzare l'arancinotto come se fosse un arancino\a. Ecco una rapida guida sull'utilizzo dell'Arancinotto (ma puoi fare anche a mano, se preferisci).
Buon appetito!
La forma delle crocchette è generalmente più allungata rispetto agli arancini ovali, quindi consigliamo stampi ovali, variante "per supplì".
Le grammature ideali vanno da 40 a 100 grammi. Ricorda che le grammature sono riferite al peso dell'arancino che viene fuori dal relativo stampo Arancinotto. Se scegli un Arancinotto ovale da 60 grammi, verrà fuori una crocchetta grande esattamente quanto un arancino di 60 grammi, ma per via del peso specifico della purea, peserà molto meno di 60 grammi.
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Che sia ovina o vaccina, la ricotta ha sicuramente un posto di risalto nella pasticceria siciliana. Se lavorata bene, diventa una crema soffice e leggera, deliziosa in abbinamento al cioccolato. Queste ficoccelle hanno un cuore morbido e cremoso con il tocco croccante delle gocce di cioccolato... una tira l’altra ed è difficile smettere di mangiarle!
Dolci
Facile
80 grammi
Dessert
Ingredienti per circa 24 ficoccelle da 80 grammi
Per il riso:
Per la finitura:
Per la farcia:
Il riso
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
Il condimento
La finitura
Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
La frittura
Per un approfondimento sulla frittura, clicca qui.
Buon appetito!
Variante
Come quelle al cioccolato e pistacchio, anche le ficoccelle ricotta e cioccolato sono ottime passate nello zucchero subito dopo la frittura.
L'idea in più
È possibile arricchire il riso con un po’ di cioccolato rendendo le ficoccelle più colorate e gustose.
Cenno storico
Narra la leggenda che tra gli aztechi viveva una principessa che custodiva il tesoro dello sposo; assalita dai nemici, preferì morire che rivelare il nascondiglio segreto. Dal suo sangue nacque la pianta del cacao: “i semi amari come le sue sofferenze, forti come la sua virtù e rossi come il suo sangue”. Il dio Quetzalcoatl in memoria del suo sacrificio la donò agli uomini, insegnò loro a coltivarla e a preparare con essa una profumata bevanda. Pensiamoci quando ordiniamo una cioccolata calda al bar.
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La Sicilia ha una tradizione culinaria che si basa moltissimo sull'utilizzo delle verdure: melanzane, zucchine, pomodori... che con i loro profumi e sapori colorano le tavole dei giorni di festa. Ed è proprio prendendo spunto dalla tradizione contadina che nascono gli arancini al ragù di verdure, gustosi come quelli a base di carne ma più leggeri e colorati, una sfiziosa alternativa per chi ama sperimentare in cucina.
Gourmet
Media
160 grammi
Vegetariana
Per il riso:
Per la finitura:
Per la farcia:
Preparare il riso:
E' importante far asciugare per bene il riso durante la cottura. Non deve essere nè troppo caldo nè troppo umido, o potrebbe incollarsi allo stampo.
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Passare gli arancini nella pastella e nel pangrattato come riportato in seguito:
Friggere in abbondante olio fino a doratura, per un’ottima frittura usare uno tra questi oli: olio di semi, olio di arachidi, olio di oliva, olio di palma.
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Buon appetito!
Variante
Le verdure del ripieno possono essere sostituite con altre di stagione, come i peperoni o i broccoli.
L'idea in più
Per dare un tocco di sapore in più, come formaggio si può utilizzare la scamorza affumicata, dal gusto più intenso della provoletta fresca.
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